PALMA DI CESNOLA A., 2015-2017 – L’Epigravettiano evoluto degli strati 10 e 11 di Paglicci, Rassegna di Archeologia, 25, 41-130.
Riassunto
Il presente lavoro ha per oggetto lo studio (col metodo Laplace 1964) delle industrie rinvenute, nel corso delle ricerche condotte dall’Università di Siena negli anni 1975, 1979-80, negli strati 11 e 10 della Grotta Paglicci.
Tali industrie vengono riferite all’Epigravettiano evoluto. In precedenza, industrie (meno copiose) erano state reperite negli stessi strati 11 e 10, molto probabilmente in buona parte rimaneggiati, dal Museo Civico di Storia Naturale di Verona (Zorzi 1962) negli anni ’60 e pubblicate non molto tempo dopo (Mezzena-Palma di Cesnola, 1967). Queste
stesse industrie erano state erroneamente considerate, nel lavoro ora citato ed in altri successivi, come appartenenti alle fasi terminali dell’Epigravettiano antico. E ciò, malgrado l’attribuzione dello strato 10, in base alle sue faune (Sala, 1985) alla prima parte dell’Interstadio di Angles-sur-Anglin, in armonia per altro con una data C14 (15320 ± 250 BP) non dissimile da quelle dei soprastanti strati 9 ed 8, del pieno Epigravettiano evoluto della grotta.
Dal confronto, al livello delle strutture essenziali ed elementari nonché di alcuni Tipi secondari ed Indici caratterizzanti, tra gli insiemi dello strato 11 e gli orizzonti inferiore e superiore dello strato 10, e tenendo conto al tempo stesso anche dei rapporti con gli insiemi dei soprastanti strati 9 ed 8, si può ricavare quanto segue.
- a) L’industria dello strato 11, malgrado la sua scarsa consistenza numerica (84 Tipi Primari soltanto), come sarà precisato più avanti, si avvicinerebbe alquanto sotto alcuni aspetti a quella dell’orizzonte inferiore dello strato 10.
- b) Il rapporto Bulini/Grattatoi, in entrambi gli orizzonti dello strato 10, è attorno all’unità. Com’è noto, nei soprastanti strati 9 ed 8 tale rapporto diviene decisamente negativo. Sembra dunque verificarsi, passando dal 10 al 9-8, l’inversione, sia pure in forma molto attenuata, della coppia Bulini-Grattatoi, caratteristica, secondo il Laplace, dell’Epigravettiano
evoluto italico. Notevole poi l’accorciamento dei tipi frontali piatti, che anticipa un fenomeno che s’intensificherà negli strati 9 ed 8.
- c) Passando dall’orizzonte inferiore a quello superiore dello strato 10, la Famiglia dei RAD subisce un leggero decremento (a vantaggio del Substrato): dal 53,7% scende al 50,8%. Particolarmente importante la posizione dei DT, il cui IR è pari a 27,1 nell’orizzonte inferiore. A questo valore si avvicinerebbe quello del sottostante strato 11 (23,25).
Esso tuttavia passa a 18,8 nell’orizzonte superiore. Questa decrescita dell’IR dei DT proseguirà poi, in misura anche notevole, nei soprastanti strati 9 ed 8.
- d) D’innegabile interesse anche l’incidenza, nel 10, di Tipi secondari quali i grattatoi “a scarpata”, i DT “anomali” e i D1 ad incavo molto profondo e largo (“D1pp”), dei quali alcuni si moltiplicheranno nei soprastanti strati 9 ed 8, mentre altri tenderanno a scomparire.
Nelle conclusioni, l’Autore esprime la sua convinzione che, in base ai dati forniti dal presente lavoro (che si aggiunge a quello concernente gli strati 9 ed 8), l’intera sequenza degli strati 11-8 di Paglicci possa essere chiaramente inserita nell’Epigravettiano evoluto italico, a parte talune dinamiche strutturali interne, che differiscono un po’ da quelle osservabili in altri contesti coevi.