L’origine del Musteriano nel Gargano. II: il Premusteriano dello strato 1E-B dell’area esterna del giacimento di Paglicci e considerazioni conclusive

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FREGUGLIA M., PALMA DI CESNOLA A., 2006 – L’origine del Musteriano nel Gargano. II: il Premusteriano dello strato 1E-B dell’area esterna del giacimento di Paglicci e considerazioni conclusive, Rivista di Scienze Preistoriche, LVI, 5-38.

https://www.torrossa.com/it/resources/an/2624699

Riassunto

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In questo lavoro, che segue alla prima parte contenuta nel precedente numero della Rivista, viene analizzato l’insieme premusteriano dello strato 1 E-B dell’area esterna di Paglicci, dove si osservano i primiannunci della tecnica levallois e, rispetto allo strato 26 all’interno della grotta, un certo incremento deisupporti piatti e laminari. Si nota, inoltre, una percentuale minore del ritocco soprelevato ed una maggiore incidenza della morfologia scalariforme del ritocco. Sulla base dei dati tecnologici, tipometrici e tipologici viene proposta una sequenza evolutiva partente dall’Acheuleano (componente su scheggia) degli strati 3-4 dell’area esterna di Paglicci e che attraversa la serie degli strati premusteriani sia della grotta che dell’area esterna stessa e che si conclude con il Musteriano vero e proprio della vicina grotta Spagnoli.

Abstract

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This paper, that follows the first part published in the previous number of this Review, deals with the lithic assemblage coming from layer 1 of Paglicci’s external area. This industry shows the appearance of the first elements of levallois technique and, in comparison with cave’s layer 26, an increase of flat and laminar supports. We observe, moreover, a minor percentage of surélevée retouch and a higher frequency of stepped morfology of retouch. On the basis of technological, typometrical and tipological data we propose an evolutionary sequence beginning from Acheuléen of layers 3-4 from the external area of the Paglicci Cave, passing through premousterian layers both from cave and deposit outside, concluding with the Mousterian of near Spagnoli Cave.

La serie esterna di Paglicci. Gli scavi del 2004-2005

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Boscato P., Ronchitelli A., 2006 – La serie esterna di Paglicci. Gli scavi del 2004-2005, in A. Gravina (a cura di): Atti 26° Convegno sulla Preistoria – Protostoria e Storia della Daunia (San Severo, 10-11 dicembre 2005), 3-16.

https://www.archeologiadigitale.it/attidaunia/pdf/26-boscato.pdf

Abstract

Gli scavi sistematici nel Riparo esterno di Paglicci (unità stratigrafiche 53 e 64) hanno messo in luce che l’azione dei carnivori in quest’area è stata probabilmente non marginale nell’apporto di parti scheletriche e nella loro parziale distruzione. Soprattutto nell’unità 53, caratterizzata dalla presenza di una tana di iena, le tracce di frequentazione antropica sono veramente sporadiche. L’associazione faunistica è inoltre caratterizzata da un’alta frequenza di coniglio selvatico, con le parti scheletriche degli arti posteriori più rappresentate. Le associazioni ad ungulati, più significative degli insiemi dei canivori da un punto di vista paleoambientale, con il daino come specie prevalente, definiscono una fase climatica temperata con ampie coperture forestali ed aree di prateria arborata. La segnalazione, tra la microfauna del soprastante strato 1, di Microtus brecciensis, roditore tipico di associazioni temperate calde del quale mancano segnalazioni all’interno dell’Ultimo Glaciale, individua all’interno del MIS5 la collocazione cronologica di questa parte della serie.

La serie esterna di Paglicci. Gli scavi del 2004-2005

L’industria litica e la fauna del livello 1A dell’area esterna di Paglicci

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Boscato P., Palma di Cesnola A, 2005 – L’industria litica e la fauna del livello 1A dell’area esterna di Paglicci (Promontorio del Gargano), Atti 25° Convegno sulla Preistoria – Protostoria e Storia della Daunia (S. Severo 3-5 dicembre 2004), 3-15.

https://www.archeologiadigitale.it/attidaunia/pdf/25-boscato.pdf

Abstract

L’insieme faunistico dello strato 1a contiene i caratteri tipici delle associazioni legate a fasi aride interstadiali a freddo moderato rinvenute nella serie interna della grotta. L’ungulato più abbondante risulta essere il Cavallo, con 63 reperti (44.4%), seguito dallo Stambecco (26.8%), dall’Uro (18.3%) e, con frequenze molto inferiori, da Camoscio, Cervo, Cinghiale e Idruntino. Per la sua struttura tipologica ed il suo grande formato, l’industria del livello 1 A dell’area esterna ci riporta agli insiemi dell’avangrotta – strato 18 A (18 della sequenza dello Zorzi) (Mezzena, Palma di Cesnola 1967), del cunicolo di accesso alla saletta delle pitture – strato 1 e del fondo della sala 1 – strato B, già attribuiti all’Epigravettiano antico “iniziale” (Palma di Cesnola 1979, 1982; Boscato, Palma di Cesnola 2000). Ricordiamo che nell’avangrotta lo strato 18 A si trovava fra il Gravettiano finale del sottostante strato 18B, datato al tetto a 20.200 ca. da oggi ed il soprastante Epigravettiano antico a Foliati dello strato17, datato alla base a 19.600 ca. da oggi. Esso dunque dovrebbe risalire al 20.000 ca. da oggi. Caratteri generali di questo orizzonte iniziale dell’Epigravettiano antico sono: il tenore piuttosto elevato dei Bulini e dei Grattaoi, quantitativamente in equilibrio tra loro, lo scarso sviluppo della Famiglia dei RAD e l’invadenza del Substrato.

L’industria litica e la fauna del livello 1A dell’area esterna di Paglicci – PDF

L’Uomo e la Iena macchiata. Tafonomia su resti di ungulati del Gravettiana antico di Grotta Paglicci

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Boscato P., Crezzini J., 2005 – L’Uomo e la Iena macchiata. Tafonomia su resti di ungulati del Gravettiana antico di Grotta Paglicci (Rignano Garganico – FG), Atti del 4° Convegno Nazionale di Archeozoologia (Pordenone, 13-15 novembre 2003), 67-74.

https://www.academia.edu/20581914

Riassunto

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Il presente lavoro propone uno studio tafonomico su resti ossei di ungulati relativi a due livelli del Gravettiano antico di Grotta Paglicci (Rignano Garganico – FG). L’analisi delle parti ossee determinate e della grande massa di frammenti indeterminati è stata basata sull’individuazione delle tracce lasciate da strumenti litici e dalla masticazione di carnivori e sulla stima del grado di frammentazione. Il livello 23c, oltre a contenere materiale di chiara derivazione antropica, presenta evidenti tracce di frequentazione della iena macchiata: ossa di ungulati rosicate e parzialmente digerite, coproliti, ossa di Crocuta. Il confronto dei resti di questo livello con quelli di 22f, legato all’esclusiva attività di caccia e di macellazione dell’uomo, ha permesso di chiarire il ruolo subordinato avuto dalla iena nella formazione dell’accumulo osseo del livello 23c.

Abstract

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This paper presents a taphonomic study of ungulate bones from two Early Gravettian levels of Grotta Paglicci (Rignano

Garganico – Foggia). The analysis of the identified remains and of the large amount of unidentifiable fragments was obtained through the recognition of cutmarks made by stone tools, of tooth marks produced by carnivores and the estimation of the degree of bone fragmentation. In addition to an abundant material resulting from the human occupation of the cave, level 23c presents several distinctive features attesting to the presence of spotted hyena: gnawed and regurgitated ungulates bones, coprolites, skeletal parts of Crocuta. The comparison between the sample from this level and another one recovered in level 22f, which displays only traces of anthropic activities like hunting and butchering processes, shows the subordinate role played by hyena in the formation of the bone accumulation in the level 23c.

Applicazione di un modello autoregressivo al processo evolutivo del passaggio dal Pre-musteriano al Musteriano nel Gargano

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FREGUGLIA M., 2005 – Applicazione di un modello autoregressivo al processo evolutivo del passaggio dal Pre-musteriano al Musteriano nel Gargano, Askategi – Miscellanea in onore di Georges Laplace, Rivista di Scienze Preistoriche, Supplemento 1, 53-66.

https://www.torrossa.com/it/resources/an/2626325

Pgina esempio: Introduzione

Un modello matematico è la rappresentazione formale di idee o conoscen-ze relative ad un fenomenc”. Una definizione efficace, con la quale E. Malin-vaud (MAL1NVAUD 1964) riesce a sintetizzare le peculiarità di un modello mate-matico. Si tratta di uno strumento formale, un’invenzione che permette di rea-lizzare conoscenza. Esso stabilisce una rappresentazione di un fenomeno, una rappresentazione non discorsiva a parole, ma mediante linguaggio matematico. Ciò accade traducendo in formule le idee essenziali relative al fenomeno. L’uti-lizzo dei modelli matematici ha avuto grandi successi soprattutto nelle scienze fisiche, nella meccanica, nell’astronomia ecc. In tempi più recenti, a partire da fine Ottocento e primo Novecento, per opera di uomini di scienza come Vito Volterra’, sono:itlatteiiapprati alla bi,otliopne,dscall’econnoranni:,,fiRioeifagsiungere ad essere e nell’archeologia, somprPaIttfiatttIolantvtarverso l’intermediazione di dati statistici, si può così tentare di introdurre modelli. In questo caso essi costituiscono, per lo più, un raffinamento dello strumento statistico elementare, del quale d’altronde viene fatto non di rado uso dagli storici e dagli archeologi. Uno dei momenti paradigmatici essenziali nell’utilizzo del modello è costi-tuito dalla sua cosiddetta verifica.

L’origine del Musteriano nel Gargano. I: Il premusteriano degli strati 26-28 della grotta Paglicci

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PALMA DI CESNOLA A., FREGUGLIA M., 2005 – L’origine del Musteriano nel Gargano. I: Il premusteriano degli strati 26-28 della grotta Paglicci, Rivista di Scienze Preistoriche, LV, 139-168.

https://www.torrossa.com/de/resources/an/2629095

Riassunto

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Nel presente lavoro, la seconda parte del quale sarà contenuta nel prossimo numero di questa Rivista, è descritta l’industria proveniente dallo strato 26 all’interno della grotta Paglicci. Il materiale ivi rinvenuto appare caratterizzato da un aspetto fortemente arcaico. Sono infatti stati messi in luce: numerosi supporti a faccia ventrale diedra, elementi Quinson, e si è notata una certa diffusione di manufatti ipercarenati e carenati. In ambito tipologico frequente è l’impiego del ritocco soprelevato come anche dei denticolati carenoidi e degli incavi clactoniani.

Abstract

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In this paper, whose the second part will be published in the next issue of this review, the coming from inner 26th stratum of Paglicci’s cave industry is described. The found there materials look characterized by a very archaic aspect. Many supports with ventral dihedral face, Quinson elements, have been put in evidence. We have observed a certain diffusion of careened and hypercareneed manufactured elements. From the point of typological view, the use of the elevated retouch and of careened denticulated tools and encoches clactonniennes is common.

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